Artisti della famiglia del Suono Improvviso
Possiamo vantarci di aver accompagnato nella loro crescita musicale molti artisti di successo tra cui:
- Leo Di Angilla - percussionista (Jovanotti-Tiziano Ferro)
- Gianluca Ballarin - tastierista (Elisa-Mengoni-Giorgia)
- Marco Campigotto - batterista (Venice Gospel Ensemble di Luca Pitteri)
- Marco “Furio” Forieri - sax/voce (Pitura Freska-Ska-J)
- Gaetano Valli - chitarrista (Enrico Rava-Toni Scott)
- Andrea Massaria - chitarrista docente conservatorio Adria (Bruce Ditmas-Hamid Drake)
- Alberto Vianello - sax
- Piero Bittolo Bon - sax
- Rosa Bittolo Bon - cantante (Nossa Alma Canta)
- Matteo Alfonso - pianista (docente Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e Direttore Dipartimento di Jazz
- Fedrico Missio - sax (Mengoni)
- Cristiano Verardo - Pitura Freska
- Giovanni Mancuso - Compositore docente Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia




Testimonials
Dicono di noi

PIETRO TONOLO
musicista, compositore Docente Conservatorio Vicenza "Arrigo Pedrollo"
Sono più di trent’anni che "Il Suono Improvviso" è al centro della vita culturale veneziana, città dalla quale irradia in tutto il territorio circostante le sue fantasiose ma concrete iniziative, sotto la guida dell’inossidabile e visionario Giannantonio De Vincenzo.

ALBERTO VITUCCI
Giornalista
C’è grande voglia di musica in questi giorni in cui i contagi provano a scendere e i vaccini aumentano. Il virus ci ha costretti all’isolamento anche musicale. A suonare da soli, o come scemi davanti al computer. La musica di gruppo è altra cosa. Corde che vibrano, “good vibrations”, onde che vanno al loro posto, affiatamento e ascolto degli altri. Bellezza e creatività, stare insieme respirando musica di grande qualità.
In questi anni il Suono Improvviso è stato uno stimolo a cercare la bellezza e la buona musica. Una grande opportunità. Abbiamo conosciuto musicisti di spessore. Persone che dedicano il loro tempo a far crescere gli altri. Siamo cresciuti anche noi, suoniamo.
Una ricchezza che dobbiamo conservare e far conoscere.
Quando si ricomincia a suonare?
Bravo Giannantonio che resisti, bravi i maestri come Paolo Vianello, Sandro Gibellini, Alan e tutti gli altri che cimettono il cuore.
Siete (siamo…) diventati una vera eccellenza di questa città.

MAURIZIO FRANCO
Musicologo docente e scrittore
In Italia ci sono moltissime scuole e Accademie dove si insegna musica e diverse sono dedicate al jazz. Spesso si basano su rigorosi programmi ministeriali o su metodi internazionalmente utilizzati, e formano lo studente secondo una logica individualistica. A Il Suono Improvviso si respira un’altra aria perché tutto ruota intorno al bisogno di fare musica, di suonare insieme, di riuscire a esprimersi al di là del livello assoluto raggiunto. In sostanza, si insegna la felicità di suonare con gli altri e di vivere serenamente l’esperienza musicale.

RICCARDO DEL FRA
Contrabbassista, compositore e Direttore del dipartimento "Jazz et musiques improvisées" del Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Parigi
Il Suono Improvviso è una scuola di musica dall’esperienza pluridecennale, nata coraggiosamente in un’epoca dove l’insegnamento del jazz e delle musiche improvvisate non aveva ancora lo spazio proposto oggi dalle istituzioni accademiche dei conservatori d’Italia e di altri paesi europei.
All’avanguardia dell’insegnamento musicale, sin dagli inizi della sua storia, il Suono Improvviso integra con cura lo sviluppo della creatività dell’allievo allo studio delle tecniche strumentali e compositive stricto sensu.
Le qualità prismatiche di questa scuola, la sua forza e la sua singolarità sono senza dubbio il riflesso del profilo caleidoscopico del suo creatore, Giannantonio Di Vincenzo, musicista sensibile, artista profondamente umano, abile catalizzatore di sinergie produttive.
Sono stato felice di collaborare più volte con questa scuola e ricordo con grande piacere molti momenti esaltanti di master class, di concerti, di condivisione.
Il Suono Improvviso ha saputo resistere negli anni malgrado i complessi periodi che il mondo dell’educazione e della cultura ha dovuto attraversare, in Italia e in particolare a Venezia, dove oggi la scuola brilla per il valore dell’insegnamento e dei molteplici eventi, regolarmente e generosamente offerti ai cittadini.
Ai miei occhi, il Suono Improvviso è un forte simbolo indissociabile dalla città di Venezia, come un leone alato che guarda con attenzione e con empatia i propri cittadini e il mondo.

ANDREA ANDREOLI
giornalista e Direttore TG Verona - Telenuovo
Io ho la convinzione che con “Il suono Improvviso” e soprattutto con Giannantonio De Vincenzo non solo lo si sa ma lo si ama. Non sono certo io che devo spiegare cosa significhi e cosa rappresenti la scuola, il Centro Culturale, “Il Suono Improvviso” e le attività che ne sono scaturite ad iniziare da "Venezia suona”.
Posso però testimoniare l’emozione che mi ha provocato visitare questa scuola, ascoltare i concerti di Giannantonio, dei suoi amici-colleghi e dei suoi allievi. Un’emozione forte che arriva da una passione che unisce conoscenza e amore.
In fondo il jazz è proprio questo: emozione, passione, malinconia, vita.
E Giannantonio con “Il suono Improvviso” da quasi 40 anni ci racconta e ci trasmette tutto questo.
Come cantava un mio caro amico…Tutto il resto è noia…

Marco Furio Forieri
ex Pitura Freska
Per me il Suono improvviso è stata come la mamma.
Come ogni madre insegna le prime importanti cose della vita, il Suono Improvviso mi ha dato i primi importanti rudimenti della musica.
Se la mia carriera è stata così lunga e a tratti importante lo devo anche al Suono Improvviso.
Studenti
Anni di attività
Corsi differenziati per livello
Concerti organizzati